CUSTOMER JOURNEY – MAPPARE E PROGETTARE NUOVI TOUCHPOINT

Comprendere e mappare il customer journey omnicanale non è più un’opzione, ma una priorità strategica per ogni realtà che voglia competere in un mercato iperconnesso e ipercompetitivo. Ogni interazione tra brand e cliente — dal primo click online fino alla cassa fisica — costituisce un touchpoint che impatta direttamente sulla percezione, sulla fedeltà e, soprattutto, sulle performance di vendita.

Quanti touchpoint hai davvero sotto controllo?

L’aumento esponenziale dei touchpoint ha portato con sé un effetto collaterale critico: la frammentazione percettiva dell’esperienza cliente. Ogni volta che un brand non riesce a garantire continuità tra fisico e digitale, si genera una disconnessione cognitiva nel cliente, minando fiducia e coinvolgimento. Questa frammentazione non riguarda solo i contenuti, ma anche tempi di risposta, linguaggi e funzionalità. Un check-in digitale che non trova riscontro al banco fisico o un servizio clienti online disallineato rispetto all’assistenza in-store sono elementi che compromettono la relazione con il brand. La comprensione e la progettazione dei touchpoint omnicanale serve proprio a risolvere questa complessità e a definire una regia funzionale, capace di armonizzare il customer journey in ogni sua fase.

Per ottenere un controllo effettivo sul comportamento d’acquisto, è fondamentale identificare e classificare con precisione tutti i touchpoint che compongono l’interazione tra cliente e brand. In un contesto omnicanale, questi punti di contatto si suddividono in due macro-categorie: fisici e digitali. I primi includono tutte le esperienze dirette nello spazio fisico — dal punto vendita al corner temporaneo, dallevento esperienziale al servizio post-vendita in store — mentre i secondi sono relativi alle interazioni via sito web, e-commerce, mobile app, social media, newsletter, chatbot e assistenza online. Ogni touchpoint, indipendentemente dalla sua natura, genera una micro-esperienza che contribuisce a costruire la percezione complessiva del brand o del rivenditore.

Come garantisci coerenza tra online e offline?

La piena integrazione tra ambiente fisico e ambiente digitale richiede strategie di convergenza esperienziale che vanno oltre la semplice presenza coordinata. È necessario ripartire da un nuovo modello di Business e ri-progettare i percorsi più fluidi eliminando attriti, discontinuità e ottimizzando i touch point valutando anche quelli da eliminare.

L’integrazione efficace si manifesta attraverso soluzioni che permettono al cliente di passare da una consultazione online a un’esperienza in store personalizzata, mantenendo coerenza di linguaggio e continuità di servizio. Un esempio è la disponibilità immediata di informazioni sui prodotti, offerte mirate e storico acquisti direttamente nei punti vendita, strategia che rafforza la relazione con il cliente e aumenta il tasso di conversione.

Stai progettando per il presente… o anche per il futuro?

In un contesto in continua trasformazione, l’evoluzione dei punti vendita non può prescindere dall’integrazione strategica di tecnologie digitali e dalla centralità dell’esperienza cliente. Tuttavia, l’adeguamento non è sufficiente. È la progettazione intelligente e il re-design degli spazi, orientati a una reale ottimizzazione omnicanale, a fare la differenza. Queste soluzioni non solo intercettano i bisogni attuali, ma anticipano scenari futuri, garantendo continuità, coerenza e valore lungo tutto il customer journey. Il connubio tra innovazione, sostenibilità e personalizzazione non è un’opzione, ma la leva decisiva per costruire un retail capace di generare coinvolgimento autentico, fidelizzazione duratura e vantaggio competitivo.